venerdì 23 maggio 2008

Mighty Avengers #14

Il problema, con Sentry, è sempre stato quello: troppo potente. Tanto che in alcune storie, per ficcarcelo dentro, o lo depotenziavano, o lo facevano sbroccare. D'altra parte tu, sceneggiatore, che combini quando ti ritrovi per le mani un personaggio che sta ai livelli del Superman Silver Age? O gli fai scazzottare tutti a velocità luce nelle ultime due tavole della storia, oppure cerchi di nasconderlo, di limitarlo negli angolini delle vignette, quasi dimenticandolo (vabbe', c'è poi anche l'opzione World War Hulk, ma forse è addirittura peggiore di quelle fin qui elencate). Anche in Secret Invasion #2 sembrava che si fosse optato per il giramento di boccino, e morta là. Con questo numero dei Mighty, invece, il Bendis pare voler far evolvere la dicotomia Sentry - Void verso un disturbo da personalità multipla con relativa manifestazione - qualcosa di simile alla Crazy Jane di morrisoniana memoria, per capirci. L'idea è interessante; la realizzazione la staremo a vedere.

martedì 13 maggio 2008

Secret Invasion #2, Mighty Avengers #12-13, New Avengers #40

Un numero 2 di Secret Invasion necessariamente più interlocutorio del primo, che all'inizio sbrodola un po' (proprio un po' tanto, del tipo sette-otto pagine di "Tu sei uno skrull, no lo skrull sei tu, ma che dici, ti dico di sì, e io ti dico di no, assì?, essì, allora botte"), ma recupera alla grande con la scena fra Clint e Mockingbird, l'ipotesi di un Cap redivivo (e forse pure il ritorno della "vera" Jessica Jones, stando a sentire i meglio informati) e l'entrata in scena finale di uno squadrone di nuovi super skrulls all'apparenza molto meno beoti dell'originario. Yu ai disegni mi convince sempre meno, con 'sti mentoni che sta appiccicando indistintamente a tutti i personaggi, mentre Bendis stiracchia un po' trama e dialoghi, e tutto sommato va bene così (oh, c'ha pure otto numeri da riempire) - anche perché le cose veramente fighe, questo giro, le fa su Mighty Avengers #12 e #13 e New Avengers #40.Nel primo riporta maestosamente in scena un Nick Fury che più badass di così si muore (da morir dal ridere quando lo traveste da Fury versione Ultimate), sviluppando una classica quanto efficace trama da controspionaggio genere Seconda Guerra Mondiale - con Maleev ai disegni che dà al tutto un perfetto tocco di sporco alternativo; in New Avengers si sofferma invece sui retroscena skrulliani dell'invasione, buttando là un twist finale efficace quanto bastardo.

lunedì 12 maggio 2008

"And now I remember" - DC Universe 0

Finalmente. Devo dire che quell'immonda sozzeria di Countdown mi aveva quasi portato a dubitare che perfino l'intervento di Morrison e Johns non avrebbe risistemato più di tanto il casino creato - ma erano tutti dubbi infondati. DC Universe Zero essuda infatti figaggine a pacchi, alimentando aspettative pazzesche e potenzialmente di una goduria assurda. L'albo in sè è abbastanza anomalo: parte come riassunto sintentico di tutto quello che c'è da sapere degli ultimi trent'anni di continuity DC (e qui la maestria del duo si dispiega già in piena potenza, dal momento che riesce, in 6 dicesi 6 vignette a raccontare in maniera comprensibile il concetto di multiverso e le Crisis principali), per passare poi in rassegna, quasi a mo' di preview o, meglio, di teaser trailer cinematografico, i principali archi narrativi che andranno a costituire la Final Crisis. Qui sono le singole storie a tener banco, con i relativi alti e bassi: se c'è da sbavare su di un Batman RIP che inizia con una citazione folgorante da The Killing Joke (approposito, l'avete vista la versione ricolorata dal Bolland? A me non è parsa un granché), o su di un The Dead Shall Rise che implementa narrativamente e graficamente la rappresentazione dello spettro visivo, di una roba tipo Wonder Woman ce se ne frega in tutta tranquillità.
Quello che però mi ha fatto letteralmente pisciare addosso è stata la voce narrante, la quale, trasversalmente tutte le anticipazioni, tiene insieme l'intero numero. E hanno un bel da dire, in Ammerega, che sarà il solito ritorno dai morti, e funzionava meglio da morto, e comunque ogni tanto lo hanno riutilizzato etc etc, ma per me è stato e sempre sarà l'unico, vero Flash (e tutti gli altri son pipponi).(poi non sempre i disegni sono all'altezza, ma l'uso dei colori, anche nel lettering, è strepitoso)

venerdì 2 maggio 2008

Glamorpuss 1, Rasl 1, Echo 1 - È tornata la gang dell’autoproduzione! Dave Sim, Jeff Smith e Terry Moore si devono essere guardati nel riflesso del millesimo bicchiere di birra dopo aver finito i loro lavori più impegnativi e si sono detti: e mo’?

Dave Sim è pazzo e questo è l’unico commento che si possa fare a Glamorpuss: un fumetto fotorealistico che però non è un fumetto e che è allo stesso tempo una storia e uno sproloquio sulla storia del fumetto fotorealistico - con protagonista una modella che non appare quasi mai. Ho le vertigini. Sarebbe illeggibile se Sim non ci avesse abituato a ben di peggio...

Dei tre, quello di Jeff Smith sembra la saga più promettente, anche se Jeff si ostina a cercare personaggi realistici quando si vede lontano milioni di miglia che tutto il suo talento è nel cartoon e nella caricatura. Ma sua moglie non gli dice nulla? Comunque: queste pagine, a differenza del fumetto di Sim, si leggono in un microsecondo, e se anche accade qualcosa, non accade abbastanza per poter valutare. Graficamente perfetto.

Invece Terry Moore, dopo aver concluso una saga su due donne con caratteri opposti, in preda a problemi sentimentali, braccate dalla criminalità ecc ecc cosa poteva fare? Un fumetto su due donne, con problemi sentimentali... braccate dall'esercito. Ok Terry, hai vinto, il premio "Tengo famiglia" è tuo.

giovedì 1 maggio 2008

iron man: legacy of doom (1 of 4)


esce il film di iron man e la marvel decide di fare tutto il possibile per promuoverlo: alla splendida serie regolare (che meriterebbe una recensione a parte ma che qui, per brevità, accostiamo al cap di brubaker per qualità e atmosfere) si aggiungerà una seconda serie mensile (che durerà quanto? 12? 24 numeri? ...quanto ci metteranno, prima di dire che fin dall'inizio era stata concepita come una maxiserie? oppure -orrore!- andrà a sostituire l'altra testata? mah...), e poi usciranno un pò di one-shot derivati dal film.
ma a quesada tutto questo non basta: lui tutto può, e nell'occasione riesuma un trio creativo di tutto rispetto, che ci fa ritornare indietro agli anni 80, quando iron man era solo la guardia del corpo di tony stark. david michelinie, ron lim e bob layton. ron lim non c'entra un cazzo, ma gli altri due hanno scritto molte pagine importanti della storia del buon tony: la saga dell'alcolismo, le stark wars (altrimenti detta guerra delle armature), la saga della paraplegicità (io la chiamo così: c'era una ragazza di tony stark che gli sparava e lo riduceva in sedia a rotelle e ce la menarono per 50 numeri buoni prima di farlo camminare di nuovo, manco fosse charles xavier), e tante altre ancora. insieme hanno scritto anche alcune pagine un pò imbarazzanti, tipo quelle storie in cui iron man e doom si ritrovavano a combattere ai tempi di re artù contro la strega morgana le fay.
ecco, questo legacy of doom riprende esattamente queste ultime storie e si pone come capitolo finale di una trilogia cominciata tanti anni fa. in breve: doom trascina iron man all'inferno e lo lascia preda di mefisto, in cambio di non si sa cosa... il resto lo scopriremo nei prossimi numeri. disegni decenti che in effetti, grazie alle chine di layton, ci restituiscono l'iron man dei tempi andati (con la mia armatura preferita che, come all'epoca, ha ripreso a scintillare: ultimamente la disegnano sempre un pò opaca...) ; storia senza guizzi ma neppure illeggibile. il mio cuore di fan nostalgico apprezza, a coloro che andranno a vedere il film penso che non potrà fregargliene di meno.
Wonder Woman 18 - Per la mia generazione Wonder Woman è Lynda Carter e basta. Mai considerata una gran figa, anzi: aveva qualcosa ai miei occhi che rendeva privo di alone erotico anche il costume da supereroina, che, diciamocelo, possiede tutte le potenzialità per essere un feticcio come si deve. Questo per dire - ma non so se è solo una questione generazionale - che io questo fumetto non so se lo capisco del tutto. Perché se lo prendo seriamente mi sembra che mi prenda per il culo. Se invece lo prendo come uno scherzo, ho il sospetto che non lo sia. Cioé: ci sono delle pagine, intere sequenze per dio, che ti fanno sospettare non tanto che sia fatto male (perché non è fatto male, per niente, testi e disegni sono pure belli a volte), ma che la chiave di lettura non sia mai quella che adotti tu. Qualcuno mi aiuta?