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la risposta ce la dà morrison, che cerca di cucire una vita attorno al personaggio-icona di batman, dandogli un figlio, una nuova fiamma e tanti dubbi. senza dubbio morrison si ricollega alle atmosfere del batman di o'neill e di englehart (neeeerddd!), cupe ma avventurose, e in questo è coadiuvato dal bravo tony daniel che, se ben inchiostrato (leggi: se le chine sono di sandu florea) mostra una certa versatilità, rifacendosi allo stile ora di neal adams, ora di jim lee, ora (ebbene si!) di jim aparo.
pensare che la prima saga, "batman & son"(disegni di andy kubert), non mi aveva certo esaltato. ma era solo il punto di partenza per un viaggio che ti trascina nel presente (il mistero dei tre batman), nel passato (il club degli eroi, superbamente disegnato da j.h. williams) e nel futuro (cfr. batman n.666).
e, in perfetta antitesi con la moda imperante degli scrittori a tempo (contratti per 6 o 12 numeri, che fà molto figo) il buon grant annuncia di avere tutta l'intenzione di continuare a scrivere storie del pipistrello ancora per molto tempo...
2 commenti:
ecco, pure a me il "son" non mi era garbato molto, non solo per i disegni, ma proprio a livello di sceneggiatura, tanto che avevo messo la serie un po' in sala d'attesa (un po' tanto). Mi sa allora che la riprenderò.
io invece non ho capito nulla degli ultimi due numeri. me li spieghi?
qui morrison parla di patman
http://forum.newsarama.com/showthread.php?t=147734
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