martedì 24 agosto 2010

i dossier di nerditudine: x factor! e la principessa delle amazzoni in missione!


Wonder Woman 601
di J.M. Straczynski & D. Kramer

lo ammetto, straczynski non mi piace: molto sopravvalutato, ha avuto la chance di scrivere per alcune delle più importanti serie della marvel spesso apportando modifiche e "rivoluzioni" di dubbio gusto.
il suo banale thor ha avuto il pregio di essere disegnato divinamente (è il dio del tuono, del resto) da coipel, ma le storie erano alquanto innocue, inutili e diluite su un numero spropositato di albi.
ma agli editor il nostro piace, e così quando si è stancato - ufficialmente perché le sue idee per il personaggio dovevano piegarsi a troppe esigenze crossoveristiche - del biondo tonante, zac! ecco che gli danno superman, e zac! ecco che gli danno wonder woman.
e se il primo tutto sommato non necessita di altro che di buone storie, la principessa diana, dopo anni di incertezze narrative, ha bisogno di essere rifondata.
j.m.s. ha pensato bene di sfondarla.
così il primo numero della nuova gestione comincia con una diana - in questa nuova versione sembra essere appena maggiorenne - che si precipita dall'oracolo per chiedere qual è la vera storia del suo passato. la prima metà dell'albo è spesa così, in un lungo flashback che vede la distruzione dell'isola paradiso e l'assassinio della maggior parte delle amazzoni (compresa la regina ippolita) ad opera di un'organizzazione sconosciuta.
la missione di diana è ora quella di rintracciare le amazzoni rimaste in vita e disperse nel mondo prima che la malefica organizzazione le trovi e le uccida.
questo il setting in cui j.m.s. ha deciso di ambientare le nuove avventure di wonder woman: lui ha promesso che non ricorrerà a terre alternative, a what if, a sogni, a dimensioni parallele e che tutto in breve tempo confluirà nella continuity "normale" del personaggio e dell'universo dc. teoricamente quest'operazione dovrebbe servire a ristabilire gli aspetti fondamentali del personaggio e a presentare una versione più "urbana" e meno mitica delle sue avventure.
per ora ci accontentiamo così: ero pronto a criticare in maniera feroce la prova di straczynski, ma tutto sommato l'albo non è male, si legge facilmente e mette curiosità, se non altro per capire come l'autore andrà a districare i fili della matassa di una continuity chiaramente molto ingarbugliata.
i disegni di don kramer sono buoni: niente di eccezionale, ma la narrazione è esemplare. avendolo visto lungamente al lavoro su jsa non mi sono stupito della sua attenzione ai dettagli e della fluidità delle tavole. tra le novità, la sua diana appare giovane e "scavezzacollo", piuttosto che altera e invincibile, e questo (credo) è in piena sintonia con le direttive di j.m.s..
un buon inizio, ma da monitorare: il rischio di scazzare è alto.

il giudizio del nerd: ### (su cinque)

[MAKE MINE MARVEL]
x factor
ci vorrebbero troppe parole per spiegare perché, negli anni '80, si sentisse la necessità di una nuova serie mutante. all'epoca c'erano già l'uncanny x men campione di vendite e i nuovi mutanti di claremont/sienkiewicz che reggevano bene la scena (anzi, forse per un buon periodo erano meglio della serie madre).
ma. tutti avvertivano la necessità di storie mutanti più classicamente supereroistiche: gli uncanny erano ormai un manipolo di donne logorroiche accompagnate dal logan ormai attrazione principale e dalla migliore versione di nightcrawler (unico personaggio che portava un pò di leggerezza alla serie).
c'era bisogno di mutanti che non fossero reietti, che fossero acclamati come eroi e, per dio, che fossero anche meno cupi di quelli claremontiani. e c'era bisogno della squadra originale: ciclope -diviso dall'amore per due donne l'una clone dell'altra - , angelo, bestia uomo ghiaccio e jean grey. costoro, fingendo di dare la caccia ai pericolosi mutanti che si nascondevano nelle strade del marvel universe (ed era questo che li rendeva popolari ed eroici), in realtà perseguivano lo scopo di aiutarli a crescere e a sviluppare i loro poteri, come xavier aveva fatto con loro.
da qui nasceva l'aspetto più controverso della prima versione di x factor: se al lettore era chiaro che il loro intento era buono, agli altri gruppi mutanti gli x factor apparivano come nemici. che scorno, per gli x men originali.
all'epoca in cui marvel universe (play press) pubblicava queste storie, nel guazzabuglio editoriale italiano della marvel in italia degli anni 80, a me - ebbene sì - x factor piaceva assai.
louise simonson - scrittrice che a ragione tutti ritenevano essere mooolto inferiore a claremont - cominciò a scrivere le sceneggiature dopo i primi 5 numeri scritti dal poco ispirato bob layton e seppe rivitalizzare la serie con molte buone idee, conferendo tra l'altro ad apocalisse il ruolo di villain per eccellenza del nuovo gruppo. dopo pochi albi il posto di disegnatore venne preso dal marito della weezie e graficamente la serie divenne spettacolare. i numeri si susseguivano, apocalisse creava i suoi cavalieri, tesseva le sue trame, angelo veniva ferito , gli venivano tolte le sue ali, diventava arcangelo, cameron hodge - fino a quel momento finanziatore e amico di x factor - gettava la maschera e si rivelava il peggior nemico possibile, all'orizzonte di profilava il tanto sospirato primo scontro/incontro con gli uncanny x men, inferno, insomma tutto era eccitante.
poi tutto finì: verso il numero 40 la serie non aveva più motivo di essere letta, tutto ciò che la rendeva divertente non c'era più.
e weezie dovette inventarsi trame scialbe: la storia con i celestiali e la nave senziente, le varie avventure amorose dei 5 membri, etc... fino all'abbandono della serie col numero 64.
x factor forever: ma perché?
nel 2010, l'editor mark paniccia pensa bene che tutti gli x fan muoiano di curiosità. tutti, tutti vogliono sapere quali erano i piani della nostra intrepida scrittrice per i cinque x men originali.
ma lei non lo sa, non lo ricorda più. anche perché nel frattempo sono passati 25 anni e la nostra weezie (che, sia chiaro, a me sta simpaticissima!) non è più una giovincella, la memoria le fa difetto.
e questo lei lo scrive nella prima pagina di x factor forever, dove ammette di aver dovuto rileggere tutte le sue storie per ricordarsi dove voleva andare a parare. e poi, cerca e cerca, la trova: la storia che in tutti questi anni tutti volevano leggere e che lei nemmeno si ricordava (alla proposta di paniccia di scrivere una serie per continuare le sue vecchie trame la prima risposta della louise è stata - lo dice lei - "uh...") le appariva davanti nitida: perché non raccontare degli esperimenti di apocalisse per forzare l'evoluzione della razza umana (ancora?!), perché non raccontare qualcosa di più sulla nave senziente che funge da base ad x factor (uff...), perché non parlare ancora dei piani dei celestiali?
ecco, questo è quello che succede a forzare le cose. la simonson avrebbe dovuto dire che non se la sentiva, che tutto sommato non era rimasta nessuna storia da raccontare. e invece no, ha rispolverato tutte le storie che aveva già raccontato e ha deciso di ri-raccontarcele di nuovo.
questo, in sunto, x factor forever.
i disegni, almeno quelli, sono buoni. dan panosian, buon inchiostratore negli anni 90, come illustratore è un pò spigolosetto ma pare a suo agio con lo storytelling, e in qualche aspetto (ma questa forse è una mia personale suggestione) ricorda vagamente il grande walter simonson.

il giudizio del nerd: ## (su cinque)

x factor 207. nel frattempo, x factor continua con la sua attuale incarnazione: ora il gruppo, diretto da madrox, è un'agenzia di investigazione.
nell'ultimo numero, un nuovo caso per madrox & co: una donna (la dea hela sotto mentite spoglie) si presenta in ufficio e chiede che le venga recuperata una collana.
la serie, scritta da un peter david che sembra trovare nuova linfa lavorando sui mutanti, non è particolarmente ben disegnata: sebastian fiumara sembra un pò acerbo e poco ispirato.
poco male, la forza della serie sono i personaggi e la caratterizzazione: il gruppo è composto dai mutanti più "marginali" del marvel universe e david, si vede, può farci quello che vuole perché tanto non appaiono in nessun'altra serie: oltre a madrox ci sono longshot, rictor, monet, guido, syrin, shatterstar e rahne.
ultimamente poi abbiamo scoperto cos'è che rende significativa la presenza di personaggi come shatterstar (inventato - e questo dice tutto - insieme ad altri tremila personaggi da liefeld nei primi numeri di x force) e rictor. non dico nulla, basta guardare la vignetta qui sotto.


mutanti, gay, reietti, destinati a salvare un mondo che li odia: se li vede claremont li rende protagonisti del suo appassionante x men forever.

il giudizio del nerd: ### 1/2 (su cinque)

next: continua il ciclo di hickman e eaglesham su fantastic four, e le cose si fanno sempre più spettacolari; gli zombie si avvicinano sempre più, e stanno per arrivare su nerditudine...

3 commenti:

ale ha detto...

dovrebbbero mandarti in ferie molto più spesso... e di superman che mi dici?

Anonimo ha detto...

già. e magari potresti lavorare part time in una fumetteria, così potresti leggerti tutti i fumetti che vuoi. Ci hai mai pensato?

cooksappe ha detto...

aggiornaci! ^^