martedì 11 marzo 2008

Atom Eve #1 e #2 (di 2)



Se e quando mi deciderò a scrivere qualcosa su Invincible (almeno prima che lo facciano gli altri due bei tomi che girano da queste parti), sarà sicuramente qualcosa di positivo sulle doti di freschezza, ironia, sodezza narrativa e bell'indulgere in oscuri e sanguinari colpi di scena del Kirkman. Ora, Atom Eve, piccolo spin-off sulle origini del personaggio più bono di Invincible, mantiene solo una di queste qualità (il bagno di sangue atroce e improvviso), che però, isolata, stride parecchio e non riesce ovviamente a tener su tutta la baracca. Benito Cereno (nom de plume di Jamie Groover) cerca di essere il più possibile sarcastico e di mantenere un passo disinvolto (cerca insomma di ricalcare il Kirkman alla meno peggio), ma i passaggi di scena sono goffi, i personaggi quasi tutti macchiette e la sottotraccia tragica risulta al meglio grottesca. Non parliamo poi di Bellegarde che, alle matite, storpia e deforma anche là dove non dovrebbe: se in Brit, data l'ambientazione e il personaggio, questo stile funziona, qua fa solo storcere la bocca.

2 commenti:

castoroil ha detto...

be' grazie, ero indeciso se leggerla o meno, e adesso non più! (avevano contribuito anche i disegni, però)

gualtiero ha detto...

sì, guarda, non ti perdi niente (anzi, guadagni una mezz'ora per fare qualcos'altro): la storia è la solita origine segreta con condimento di esperimento CIA, scienziato con rimorso di coscienza e super eroina che prende coscienza di se stessa e della responsabilità derivante dai suoi poteri - 'na palla.