lunedì 15 dicembre 2008

Marvel Major Events: 3 - The death of Gwen Stacy (The Amazing Spider-Man #121-122, 1973)

Trama
Gwen Stacy muore. Norman Osborn muore (ancora; poi ritorna). Harry Osborn si cala l'acido (ancora; poi muore; poi ritorna). Peter è sempre più sfigato.
Giudizio sintetico
Due numeri densi per uno dei pochi episodi dei comics che è resistito a retcon e rifacimenti vari (si prega vivamente di non prendere in nessuna considerazione quel vero e proprio insulto alla memoria rappresentato da Sins Past*), e che molti considerano l'evento di chiusura della Silver Age. L'azione narrativa, veloce e concitata, si muove senza sosta da un Peter insolitamente duro e cupo (anche prima del turning point), alle girate di boccino della famiglia Osborn. Il tutto ruota attorno alla notissima scena sul ponte, avvenimento gestito con magistrale secchezza sia dalla sceneggiatura di Conway (il quale gioca gran parte della sua forza nei cambiamenti di registro verbale di Peter) che dai disegni di Kane.
Poi, sì, c'è la questione "collo spezzato o shock da caduta" (quest'ultima è una versione fornita subito da Conway stesso, tramite Osborn-Goblin, come a voler negare ogni possibile ombra su Peter), sulla quale si potrebbero versare fiumi di byte, ma per quanto mi riguarda quello SNAP è forse l'onomatopea più chiara della storia dei comics.Son cose
Fra le tante, i primi piani di Gil Kane, capolavori di cesello psicologico (e a volte sembra riuscire a rendere espressiva pure la maschera di Spider-Man). E Mary Jane che, invece di uscire sbattendo la porta, decide di rimanere vicino a Peter (parallelo perfetto con Peter che, al contrario, aveva abbandonato Harry).
Saltano agli occhi
-i dialoghi di Gerry Conway: basta con le minuziose descrizioni a voce alta di quello che si vede sulla pagina; basta, in parte, anche con la forzata rassegna dei nomi dei personaggi (per non far sentir sperduti i nuovi lettori). Conway finalmente utilizza i dialoghi in maniera molto più naturale rispetto alle farraginose pappardelle dei contemporanei colleghi, e se anche la quantità rimane tutto sommato alta, la parte scritta non si presenta più come una ridondanza seccante, bensì come un luogo diverso di sviluppo del fumetto.* nel quale uno Straczynski irriconoscibile introduce la balzana storyline dei figli che Gwen e Norman avrebbero avuto in Francia poco prima degli eventi narrati nei numeri qui recensiti (giudizio sintetico: mapperfavore).Prossimo evento in programma
Secret Empire

5 commenti:

alberto ha detto...

gualtiero ruuleeeezzz!
mi piace che ci sia qualcuno che di ricorda di gerry conway, a me è sempre sembrato un grandissimo autore, ma si ricordano sempre altri nomi (thomas,starlin,englehart, lee) e mai abbastanza il suo.
cmq bravo gualtiero: mi hai fatto venire un sacco di idee. dio ti benedica.

gualtiero ha detto...

aha, l'avevo detto che c'avevo una serie di recensioni da sparare... :D
comunque sì, dal punto di vista narrativo cento volte meglio Conway che Englehart. Adesso però ti aspetto al varco a macinar scritti, eh!

Anonimo ha detto...

Guà, spiegami.
Ma questi mega eventi... durano solo 2 numeri. che razza di mega eventi sono? Sono scelti per importanza narrativa o per dimensione? I mi immaginavo cross-over di 6 mila numeri su tutte le testate. Inveze...
Delucidami!

Marco

gualtiero ha detto...

marco, un misto: un po' per importanza narrativa, un po' per dimensione. C'è da dire che la morte di Gwen Stacy è l'unico evento importante che si sviluppa in due soli numeri - tutto il resto (soprattutto a venire) è sempre spalmato su 10 o più numeri e diverse testate (però, anche qui: è difficile che prima degli anni 80 ci fossero cross-overs ed eventi distribuiti in coordinazione su più testate - poi diventa la sagra della dispersione). A fine cavalcata, comunque, visto che qualcosa di sicuro me lo dimenticherò, chiederò agli affezionati lettori se avrò saltato, e quali, episodi importanti e/o interessanti dell'universo Marvel.

Anonimo ha detto...

Tutto chiaro, perdona la mia mancanza di nerditudine!

Marco