martedì 29 aprile 2008

Thor 07 - I primi sei numeri di questa nuova testata erano disegnati da dio, no, sul serio. Bellissimi. Da rimanere con la bocca aperta e sbavare. E per quanto la trama non si sprecasse in guizzi avventurosi, ma tendesse a soffermarsi soprattutto sul ritrovamento di uno status quo - certo, con qualche riflesso di brillantezza tutta dovuta allo scontro tra la natura mitica di Thor e la normalità del midwest 'meregano - la situazione lasciava sperare qualcosa di avvincente. E invece con questo numero sette tutto torna alla normale merdosa e fantasy epica nordica, disegni quasi barocchi nella ricerca dell’effetto emotivo, anche belli, ma pesanti e inutili e poi: la ricerca di Odino, i corvi, il mondo dei morti, il lettering gotico, l’inglese pomposo: tutte quelle menate lì. Spero vivamente che sia solo un numero di passaggio perché quando Straczynsky vuol fare il saccente è un vero stracciacazzo. E in più ci mette dentro pure il gatto di Schroediger, e la fisica quantistica non è mai stata così di moda per nulla.

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