domenica 4 gennaio 2009

IRON POST!

oggi una recensione oldstyle e l'inizio di make mine marvel, in cui si indaga sulle storie, i personaggi e le testate che hanno segnato la vita di un lettore marvel degli anni 80.

[CLASSIC REVIEWS] invincible iron man 1-6 by matt fraction & salvador larroca
hey, è la terza volta che mi trovo a scrivere qualcosa su iron man, e ogni volta a proposito di una serie diversa: dopo legacy of doom e il bellissimo ciclo haunted su director of shield, stavolta tocca alla nuova collana "invincible iron man".
c'era davvero bisogno di una nuova serie?
no, visto che ce n'era già un'altra e il personaggio di tony stark non regge più di un mensile (e infatti la "vecchia" testata ha appena chiuso i battenti).
sì, se si considera che quando esce un film è necessario far partire almeno un nuovo # 1.
questo è stato da solo sufficiente a farmi partire prevenuto contro la nuova serie di matt fraction e sal larroca. meglio così, perché oltre al piacere di leggere una bella storia, ho avuto il doppio piacere di essermi anche dovuto ricredere.
grazie a matt fraction. il merito è suo: il numero di cose che è riuscito ad ottenere nei primi sei numeri della collana è notevole: ha saputo scrivere una trama perfetta per chi ha visto solo il film (il nemico è il figlio di obadiah stane, quello del film, e la storia potrebbe essere benissimo un sequel del movie), ha saputo fare riferimenti al passato e alla continuity del personaggio (da pepper -comunque presente anche nel film- a extremis, all' A.I.M., al ruolo di stark come capo dello shield, all'alcolismo) e ha raccontato anche un bel combattimento tra uomini in armatura.
in pratica ha capitalizzato tutto ciò che può rendere cool iron man e ci ha imbastito sopra una storia piuttosto originale, che probabilmente darà luogo a conseguenze durature nella saga del personaggio. soprattutto - incredibile a dirsi - questi sei numeri raccontano una storia densa e non una delle solite brodaglie allungate al solo scopo di raggiungere un numero di pagine sufficiente per farci un paperback.
i disegni non sono facilmente inquadrabili: larroca è riuscito a migliorarsi nello storytelling, tradizionalmente suo punto debole, ma in compenso è diventato totalmente incapace di disegnare i volti, che sembrano di plastica. e lo stile dei colori non aiuta, purtroppo. le scene in armatura, invece, sono molto ben realizzate, a conferma del fatto che lo spagnolo si trova sempre a suo agio col mecha design.
nei prossimi numeri, dopo un epilogo con spiderman in qualità di ospite d'onore, partirà una nuova saga che vedrà il vecchio testadiferro (privo ormai dei poteri forniti dal virus extremis e alle prese con un'armatura ormai troppo tecnologica da gestire) nei panni di ricercato dal nuovo governo mondiale del marvel universe. staremo a vedere, ma penso ci sarà da divertirsi.

[MAKE MINE MARVEL]: iron man by play press


iron man è il personaggio marvel a cui sono legato di più: da piccolo vedevo il suo cartone animato, e mi piaceva il fatto che avesse un'armatura. così, quando mi sono avvicinato ai fumetti marvel, mi è sembrato logico cominciare dalla testata play press dedicata a tony stark.
che testata: iron man, lo squadrone supremo e anche nick fury. praticamente tutti personaggi che non c'entravano niente l'uno con l'altro... (e per trovare la retrospettiva di iron man dovevi comprare namor, e addirittura DP7...).
ma torniamo ad iron man: alle prese con una ferita da arma da fuoco (una sua ex amante ingelosita, mi pare si chiamasse bethany cabe, gli aveva sparato a bruciapelo) che lo aveva costretto su una sedia a rotelle, l'unico modo per muoversi era utilizzare l'armatura. il cast comprendeva i soliti jim rhodes (reduce dall'esperienza come sostituto di tony stark nell'armatura di iron man), happy hogan, pepper potts. iron man era, almeno in pubblico, la guardia del corpo di tony stark.
i testi, leggeri e godibili, erano di david michelinie (uno degli sceneggiatori più divertenti degli anni 80, a mio parere) e i disegni erano di mark bright, di jackson guice, di tizio e di caio, tanto il disegnatore non era importante perché le chine di bob layton (coautore delle storie con michelinie) rendevano tutti uguali. l'armatura brillava, un trademark che verrà superato solo dal grande romita jr in una sequenza di storie graficamente irripetibili che seguirono la dipartita dai testi di michelinie per lasciar spazio a byrne, appena tornato alla marvel dopo l'esperienza dc. molti considerano quelle vecchie storie di michelinie, a partire dalla saga del demone nella bottiglia che colpevolmente non ho ancora letto, la cosiddetta "silver age" del personaggio, interrotta bruscamente dall'arrivo del succitato byrne (che invero inscena una stupenda storia, la "seconda" guerra delle armature). per tornare a vedere sequenze simili bisognerà aspettare l'arrivo di len kaminski, che creerà war machine e risolverà non senza colpi di scena una volta per tutte la saga della paraplegicità facendo morire (o no?) tony stark.
poi il vuoto: una serie di storie schifose scritte da imbecilli (tipo la traversata) che hanno rovinato il personaggio prima che kurt busiek tornasse a raddrizzare la barra.
ma solo con i fratelli knauf si è tornati ai fasti di un tempo: nel frattempo sono passati quindici anni di vita reale.
come già detto la play press era in grado di inserire all'interno della testata dedicata all'uomo di ferro anche altre due serie: lo squadrone supremo e nick fury.
se sullo squadrone supremo non ho niente da dire (perché semplicemente non lo leggevo), su nick fury due cose me le ricordo: i disegni di uno sterankiano jackson guice e le storie di chichester.
se i disegni tutto sommato mi piacevano, le storie proprio non le capivo. chichester voleva scrivere delle magistrali spy-story in cui niente è come sembra, ne sono sicuro, ma io proprio non ci capivo un cazzo. guardavo i disegni e non capivo chi stava contro chi, per quale motivo si combatteva, chi era nick fury in mezzo a tutti i life model decoy inventati proprio su quella serie, e chi era il barone von strucker la cui resurrezione sembrava essere l'elemento centrale delle storie.
sfortunatamente le note di adam centerba non mi aiutavano a capire gli avvenimenti, e allora l'unica cosa era tornare alle prime 23 pagine della rivista, a rileggere la storia del mese del vendicatore dorato chiedendomi come cazzo fosse possibile far stare un'intera armatura in una ventiquattrore.

nella prossima puntata di make mine marvel l'affare si ingrossa: tocca agli x men di claremont e di scatasta (ah, non li scriveva lui? ma se conosceva le sottotrame meglio di claremont?...)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ragazzo, qui stai tirando un carico da undici dietro l'altro... focus on, book of the month, anime corner e ora pure il make mine marvel!!!
Notevole, giovane... notevole!

Marco

gualtiero ha detto...

e io che pensavo di essere un marvel zombie... Iron Man mania, eh :D

Anonimo ha detto...

Iron Man era nelle grinfie del Bottero... Centerba imperversava soprattutto su Wolverine, Silver Surfer e gli albi DC in generale.

Anonimo ha detto...

Even minor bacterial infections can lead to redness, soreness, and in some cases, a discharge that may exude a foul odor.Fungal Infections- The rash and irritation among the common fungal infection known as jock itch is familiar to most men. Like bacteria, the fungus that causes jock itch is known to proliferate in this particular warm, moist region of this sizegenetics, and without proper sizegenetics care, severe itching, redness and irritation can result.Heat Rash- Warm weather, in combination with restrictive clothing, can cause sweating and chafing, leading in the direction of condition known as heat rash.
http://sizegenetics-reviewx.tumblr.com/