lunedì 12 maggio 2008

"And now I remember" - DC Universe 0

Finalmente. Devo dire che quell'immonda sozzeria di Countdown mi aveva quasi portato a dubitare che perfino l'intervento di Morrison e Johns non avrebbe risistemato più di tanto il casino creato - ma erano tutti dubbi infondati. DC Universe Zero essuda infatti figaggine a pacchi, alimentando aspettative pazzesche e potenzialmente di una goduria assurda. L'albo in sè è abbastanza anomalo: parte come riassunto sintentico di tutto quello che c'è da sapere degli ultimi trent'anni di continuity DC (e qui la maestria del duo si dispiega già in piena potenza, dal momento che riesce, in 6 dicesi 6 vignette a raccontare in maniera comprensibile il concetto di multiverso e le Crisis principali), per passare poi in rassegna, quasi a mo' di preview o, meglio, di teaser trailer cinematografico, i principali archi narrativi che andranno a costituire la Final Crisis. Qui sono le singole storie a tener banco, con i relativi alti e bassi: se c'è da sbavare su di un Batman RIP che inizia con una citazione folgorante da The Killing Joke (approposito, l'avete vista la versione ricolorata dal Bolland? A me non è parsa un granché), o su di un The Dead Shall Rise che implementa narrativamente e graficamente la rappresentazione dello spettro visivo, di una roba tipo Wonder Woman ce se ne frega in tutta tranquillità.
Quello che però mi ha fatto letteralmente pisciare addosso è stata la voce narrante, la quale, trasversalmente tutte le anticipazioni, tiene insieme l'intero numero. E hanno un bel da dire, in Ammerega, che sarà il solito ritorno dai morti, e funzionava meglio da morto, e comunque ogni tanto lo hanno riutilizzato etc etc, ma per me è stato e sempre sarà l'unico, vero Flash (e tutti gli altri son pipponi).(poi non sempre i disegni sono all'altezza, ma l'uso dei colori, anche nel lettering, è strepitoso)

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